Condanna confermata per l’ex governatore della Lombardia Roberto Maroni.
I giudici della Corte d’Appello di Milano hanno inflitto a Maroni la pena di 1 anno di carcere, così come accadde in primo grado.
Riqualificato però il reato contestato a Maroni: non più turbata libertà nella scelta del contraente ma turbata libertà degli incanti.
Il fatto è quello per il contratto “su misura” ottenuto da Mara Carluccio, sua collaboratrice al Ministero dell’Interno, in Eupolis, società regionale lombarda che si occupa di formazione professionale.
Confermata anche in appello l’assoluzione dall’accusa di induzione indebita relativa alle presunte pressioni esercitate sui vertici Expo per far partecipare Maria Grazia Paturzo, altra sua ex collaboratrice al Viminale a un viaggio istituzionale a Tokio interamente pagato dalla società incaricata di organizzare e gestire l’Esposizione Universale del 2015.
Confermate le condanne per tutti gli altri tre imputati: 1 anno per l’ex capo della segreteria politica di Maroni, Giacomo Ciriello, 10 mesi e 20 giorni per l’ex segretario generale della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, e 6 mesi per Mara Carluccio.
L’ex direttore generale di Eupolis, Alberto Brugnoli, aveva patteggiato una pena a 8 mesi.
L’avvocato Domenico Aiello, difensore di Maroni, ha già annunciato ricorso in Cassazione.