Netflix, il colosso californiano che distribuisce in streaming film e serie tv a pagamento, chiude il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate versando 55 milioni e 850 mila euro circa in un’unica soluzione. L’inchiesta della procura e del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano ipotizzava l’omessa dichiarazione dei redditi, ossia il mancato versamento di tasse in Italia. L’indagine, si legge in una nota del procuratore di Milano Marcello Viola e del procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, “ha condotto all’esatta ricostruzione dell’estensione dell’infrastruttura digitale con cui la multinazionale è stato in grado di diffondere il traffico video con elevati standard qualitativi”.
E’ questa la “stabile organizzazione materiale di un’azienda estera” in Italia che radica il profitto della multinazionale nel nostro territorio, e la rende quindi oggetto di tassazione da parte del Fisco italiano. Da qui l’accordo che “al termine della fase di accertamento fiscale condotto dall’Agenzia dell’Entrate”, ha portato la multinazionale al “versamento complessivo e in un’unica soluzione di 55 milioni e 850 mila 513 euro a titolo di imposte, sanzioni e interessi, per definire ogni pendenza con il Fisco italiano per il periodo dall’ottobre 2015 e fino al 2019”. Il gruppo, nel frattempo, dal primo gennaio 2022 ha aperto una sede operativa in Italia.