Via libera dal Pirellone alla prima legge di revisione normativa ordinamentale del 2022, in cui sono inserite le modifiche tecniche concordate da Regione Lombardia con il Governo.
“Dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri, con oggi mettiamo nero su bianco gli impegni presi con il Governo. Nessuno stravolgimento ma solo modifiche tecniche che permetteranno un ulteriore slancio alla sanità lombarda”.
Così Emanuele Monti, presidente leghista della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone e relatore della legge di potenziamento della sanità lombarda, intervenuto a margine della votazione sulla legge ordinamentale.
“Siamo già partiti con l’attuazione della legge e abbiamo già reso operative le prime strutture sanitarie territoriali e i risultati sono già evidenti. Entro il 2024 ci siamo prefissati di concludere la realizzazione di 218 case di comunità e 71 ospedali di comunità” dichiara Emanuele Monti.
“Sono soddisfatto che il Consiglio regionale abbia accolto positivamente anche la mia proposta per l’avvio di percorsi innovativi di telemedicina. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante questo strumento e, alla luce dei rilievi governativi, ora possiamo partire con progetti che guardano al futuro. La Lombardia è terra di ricerca e innovazione soprattutto nel campo delle scienze della vita e per questo vogliamo mettere il know-how lombardo a servizio del Paese” spiega Monti.
“Anche oggi abbiamo assistito al solito teatrino della sinistra che non perde occasione di criticare la sanità lombarda in maniera strumentale. È assordante il loro silenzio quando però bisogna evidenziare il taglio di 100 milioni voluto da Speranza ai danni della Lombardia. Il solito doppiopesismo in vista della campagna elettorale” chiosa.
“Questo taglio – insiste Emanuele Monti – non è altro che l’ennesimo colpo di mano perpetrato da un ministro di sinistra ai danni di una regione virtuosa e con i conti in ordine come la Lombardia. Purtroppo, non perdono il vizio di tagliare sulla sanità. Alla sinistra lombarda chiediamo di unirsi a noi per far sentire la voce dei lombardi nel chiedere investimenti e non tagli da parte dello Stato centrale”.