Scende il numero dei positivi al covid, arrivati a 2744 nell’ultima settimana, e scendono anche i casi di ospedalizzati, che sono ora 20 al giorno.
Bassi anche i contagi nelle scuole ma “non si può dure che è finita, il virus non è sparito” ha precisato il direttore generale di Ats Insubria Giuseppe Catanoso.
C’è infatti un dato che salta all’occhio ed è quello dei morti.
Seppur a livello Italia le terapie intensive sono al 7% e i ricoveri in area critica al 15%, dunque abbondantemente sotto i livelli di attenzione, i morti anche ieri in Italia erano 214.
Un numero che non si discosta molto da quello dell’ano scorso quando nello stesso giorno ci furono 343 morti con le terapie piene al 28% e le aree critiche al 31% e con la popolazione non ancora vaccinata.
“ I decessi avvengono in persone che hanno altre patologie” dice Catonoso “ e dopo 3\4 settimane dal contagio, per cui il numero scende dopo diverso tempo”.
Rimane comunque il dubbio di un conteggio che non permette di leggere con precisione la gravità del virus in questo periodo.
Sul fronte dei vaccini da martedi è partita la somministrazione di Novavax che però è riservata solo a chi inizia il ciclo vaccinale, non sarà offerta a chi ha già fatto la prima o la seconda dose.
E’ iniziata la campagna per la quarta dose ai soggetti più fragili.
Il 14 marzo chiuderà il centro vaccinale di Rancio Valcuvia mentre l’ospedale di Varese, centro di Gallarate, Arcisate e Saronno e il canale delle farmacie continueranno.