La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per 34 persone, tra cui politici, imprenditori, professionisti finiti nell’ inchiesta “Mensa dei Poveri”.
Tra i 34, di cui ora si chiede il processo, ci sono gli stessi imputati che lo scorso novembre si sono visti respingere dal gip Maria Vicidomini le istanze di patteggiamento, a pene tra 1 anno e 8 mesi e 3 anni, avanzate, col consenso dei pm Luigi Furno, Silvia Bonardi e Adriano Scudieri, titolari dell’indagine. Il giudice aveva rigettato le richieste in quanto aveva ritenuto troppo basse le pene proposte di fronte a fatti gravi con la possibilità concreta che gli indagati potessero tornare a commettere reati a discapito “di quanti, fra imprenditori e professionisti, lavorano onestamente”.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda, tra gli altri, l’attuale sindaco di Gallarate Andrea Cassani, accusano di turbativa d’asta per la nomina pilotata di due legali che avevano ricevuto dall’amministrazione comunale l’incarico di mettere a punto un parere legale.
L’ex-capo di Forza Italia in provincia di Varese Nino Caianiello, il suo braccio destro Alberto Bilardo, l’ex-eurodeputata di Forza Italia Lara Comi accusata di corruzione, emissione di false fatture e truffa all’Unione Europea.
Ma anche Stefano Besani, avvocato di Gallarate, Laura Bordonaro, ex presidente di Accam spa, Matteo Di Pierro, ex collaboratore dell’imprenditore Daniele D’Alfonso, Marcello Pedroni, all’epoca consigliere di Prealpi servizi, Alessandro Petrone, ex assessore all’Urbanistica di Gallarate, l’ intermediario Pier Michele Miano e l’imprenditore Piero Tonetti e anche il patron di Tigros Paolo Orrigoni che avrebbe pagato 50 mila euro per “ottenere il cambio di destinazione urbanistica, da industriale a commerciale, di un immobile” sul territorio comunale di Gallarate.
Diego Sozzani, parlamentare piemontese di Forza Italia, è accusato di corruzione per gli incarichi di consulenza, dal valore complessivo di oltre 60 mila euro, che Caianiello avrebbe dirottato a favore del suo studio professionale.
Non è escluso che qualcuno possa presentare una nuova istanza di patteggiamento.
Il prossimo 12 novembre questo secondo troncone sarà riunito al primo (che vede già in fase di udienza preliminare una settantina di indagati per i quali i pm avevano chiesto in precedenza il rinvio a giudizio tra cui compaiono Carmine Gorrasi, ex consigliere comunale di Busto e coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese e il consigliere regionale Angelo Palumbo) davanti al gup Natalia Imarisio che deciderà se rinviare a giudizio oppure se archiviare e accettare l’ammissione a riti alternativi e accogliere i patteggiamenti.