Continua incessante l’attività dei Finanzieri Olgiatesi che, durante il normale servizio di
controllo economico finanziario del territorio, nel comune di Veniano (CO), hanno notato
un’autovettura, con a bordo tre persone, aggirarsi in maniera sospetta. L’autovettura si era
fermata vicino ad una zona boschiva e il conducente, una volta sceso, si era diretto
all’interno dell’area lasciando i suoi accompagnatori ad attenderlo in auto.
Le dinamiche osservate dai Finanzieri hanno costituito fondato motivo di ritenere che il
conducente l’autoveicolo stesse concretizzando azioni riconducibili alla detenzione ai fini
di spaccio di sostanze stupefacenti, ragione per cui, procedevano ad effettuare un
controllo nei suoi confronti a seguito del quale venivano trovati due panetti di sostanza
stupefacente del tipo hashish.
La successiva perquisizione veicolare permetteva di rinvenire un’ulteriore panetto di
hashish nonché denaro contante, in banconote di vario e piccolo taglio, per un
controvalore complessivo pari a € 1.465,00. Il peso complessivo della sostanza
stupefacente del tipo hashish sottoposta a sequestro è di 307 grammi.
Il contestuale controllo delle due persone a bordo dell’autovettura, una di nazionalità
italiana ed una di nazionalità marocchina, consentiva di individuare un’ulteriore
ingiustificata somma di denaro contante pari a 2.200,00 € costituita da banconote di
piccolo taglio nella disponibilità del soggetto extracomunitario, dichiaratamente domiciliato
nella provincia di Siracusa e non esercente alcuna attività lavorativa.
La perquisizione domiciliare dell’abitazione di uno degli indagati permetteva infine di
rinvenire materiale vario per il confezionamento dello stupefacente e un bilancino di
precisione per la pesatura dello stesso.
La droga ed il denaro contante rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro, il conducente
dell’autovettura tratto in arresto in flagranza di reato ed associato presso la Casa
Circondariale del Bassone di Como a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre i due
passeggeri venivano deferiti, in stato di libertà, all’A.G. di Como.
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