Continua incessante l’attività della Guardia di Finanza di Como volta alla tutela della
collettività e della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e repressione
delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”. Le Fiamme Gialle lariane, negli ultimi
giorni, hanno scoperto 3 lavoratori in “nero”.
In particolare, i Finanzieri della Compagnia di Menaggio hanno trovato intento a prestare
la propria opera, nel corso di un controllo presso un bar dell’Alto Lago, nel comune di San
Siro (CO), 1 dipendente in “nero” di nazionalità italiana. Nel contempo, i Finanzieri della
Compagnia di Como, nel territorio del comune di Brunate (CO), hanno scoperto 2
lavoratori in “nero” di nazionalità italiana, anch’essi intenti, in un locale adibito alla
ristorazione, a prestare i loro servizi.
Nel corso dei vari controlli, sono stati inoltre verificati i cc.dd. “green pass”, resi obbligatori,
a partire dallo scorso 6 agosto, per poter usufruire di taluni servizi all’interno di attività
commerciali, quali bar, ristoranti e sale slot al chiuso. In tale contesto, all’interno di una
sala giochi dell’olgiatese, nel comune di Faloppio (CO), gestita da soggetti di etnia cinese,
è stato individuato una persona intenta a giocare alle video slot senza essere in possesso
del “green pass”. In base alle vigenti disposizioni di legge, il giocatore è stato sanzionato
e, con esso, anche la titolare dell’attività commerciale, per aver consentito l’ingresso ad un
soggetto sprovvisto di certificazione e per non averla preventivamente richiesta e
controllata.
Il titolare della sala scommesse ha già provveduto a pagare la sanzione ed è stato
ammonito circa il rischio di recidiva per la quale sono previste sanzioni raddoppiate, oltre
alla possibilità di chiusura dell’attività commerciale per un periodo di 5 giorni.
L’attività esperita dalle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei principali
obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e
dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che
operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte
più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta
alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle
legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di
infortuni sul lavoro.