Il 13 gennaio scorso un equipaggio delle volanti è intervenuto a casa di un uomo, sui richiesta della moglie che raccontava di essere stata picchiata dal marito, un italiano di 36 anni.
L’uomo era completamente ubriaco, la moglie in lacrime ha raccontato che le violenze andavano avanti da tempo.
Quella sera era stata insultata e percossa per futili motivi: l’uomo, dopo averla picchiata, in preda ad un incontrollabile stato d’ira, ha praticamente distrutto tutti gli arredi presenti all’interno dell’abitazione, i televisori e qualsiasi altra cosa gli venisse a portata di mano.
Non contento, alla vista degli agenti si è avventato contro di loro e, solo la prontezza e la preparazione professionale degli operatori, ha permesso di contenerlo senza creare ulteriori pericoli.
L’uomo, è già noto alle forze dell’ordine per reati contro la famiglia, il patrimonio e gli stupefacenti, per nulla domo, ha continuato a tenere un atteggiamento aggressivo ed irrispettoso nei confronti del personale intervenuto anche dopo essere stato ammanettato.
A seguito delle violenze subite, la vittima è dovuta ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso che l’hanno visitata e medicata: analogamente, nell’occorso, un giovane agente ha riportato la distorsione del polso per la quale è stata necessaria l’applicazione di un gesso contenitivo.
Il soggetto è stato quindi arrestato per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni e resistenza a P.U. e, ultimate le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stato associato presso la locale casa circondariale.
Al termine dell’udienza di convalida il GIP del Tribunale di Varese ha disposto la custodia cautelare in carcere in attesa del processo.