Sono stati assolti il Segretario Generale Nazionale della Federazione Sindacale Co.S.P coordinamento sindacale penitenziario e altre sette persone tra poliziotti e famigliari, finiti a processo con l’accsa di diffaazione tramite social del carcere dei Miogni di Varese.
L’assoluzone è avvenuta con formula piena, perchè il fatto non sussiste hanno sentenziato i giudici.
Il dirigente del Co.S.P. nel 2014 scrisse su Facebook il post incriminato in si definiva il carcere di Varese ” Il vespasiano d’Italia» sei agenti misero il like sotto a quell’affermazione e in alcuni casi commentarono con frasi a sostegno di questa tesi.
Affermazione per la quale fu aperto, dopo la denunzia della direzione del carcere, un fascicolo per diffamazione a mezzo stampa e anche per pubblicazione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico perchè gettava pesanti ombre sulla sicurezza e l’igiene del carcere al punto che qualcuno arrivò a chiederne la chiusura.
L’assoluzione era stata chiesto dal collegio difensivo, ma anche il pubblico ministero aveva proposto l’assoluzione per diffamazione.
Secondo la difesa, quelle dichiarazioni non erano denigratorie, ma andavano inserite nell’ambito del legittimo diritto di critica. Alcuni degli imputati che misero il pollice alzato sotto il post, peraltro, erano rappresentanti sindacali che da tempo denunciavano le condizioni del carcere di Varese, che in quegli anni era al centro di forti polemiche.