Iscrivere la stretta di mani, l’abbraccio e i baci di saluto nel patrimonio immateriale dell’umanità. Questo il contenuto di una lettera aperta stesa dal dottor Isidoro Cioffi, Direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Sette Laghi e controfirmata dal direttore socio sanitario dell’azienda Ivan Mazzoleni che verrà indirizzata nei prossimi giorni al Comitato di Valutazione italiano dell’Unesco per l’avvio della procedura.
tanto care a noi occidentali. E’ noto che senza relazioni con la forza e la bellezza dell’appropriata fisicità si muore; siamo animali sociali e questo significa che esistiamo perché siamo in relazione con gli altri. Oggi comportamenti che erano consueti sono diventati pericolosi, vanno evitati per il rischio di essere infettati o di infettare. Ciò che è drammatico non è solo la pandemia, ma la paura di un abbraccio, lo stare sempre più isolati. Una parte rilevante del nostro sentire si esprime con la fisicità, dunque anche con il
corpo in relazione; oggi invece dobbiamo collegarci agli altri preferenzialmente in modo virtuale, da remoto. Con questa iniziativa – aggiunge Cioffi – vogliamo richiamare l’attenzione di tutti sull’importanza della fisicità nei rapporti umani, un valore che l’emergenza pandemica non ci deve far dimenticare”