Sono 14 gli indagati, 5 le persone ai domiciliari, 2 soggette all’obbligo di dimora oltre diversi provvedimenti interdittivi a vario titolo per altri 7 soggetti.
E’ il bilancio dell’operazione Gold Trash’ della Guardia di Finanza di Siracusa che ha portato anche al sequestro circa 11 milioni di euro e una società di raccolta e smaltimento rifiuti, la Igm, che lavora per vari comuni che ha un valore stimato in oltre 45 milioni di euro.
I debiti con lo Sato ammonterebbero a circa 130 milioni di euro.
La Igm Rifiuti nel 2019 aveva vinto il concorso anche per la raccolta rifiuti di Varese.
In questo caso il contratto con l’amministrazione comunale non è stato ancora firmato a seguito di una serie di ricorsi presentati da altre società.
Contestata l’associazione per delinquere e la bancarotta fraudolenta.
Le società che svolgevano l’attività di gestione dei rifiuti mantenevano, nel corso del tempo, una stessa denominazione comune, al fine di far apparire che il servizio venisse svolto da un’unica impresa.
Le investigazioni, anche sulla scorta di precedenti operazioni, sono partite principalmente dall’esame della contabilità di alcune imprese del gruppo che versavano in una situazione di sostanziale dissesto. Dall’attività emergevano criticità e alert che portavano i militari all’esecuzione di ulteriori approfondimenti su aziende che erano subentrate negli appalti dopo che la società aggiudicataria, improvvisamente, veniva pilotata verso uno stato di decozione. Scoperto così che tutte le entità costituivano un vero e proprio sistema di “scatole vuote” che, in modo programmato, ha “assorbito”, non onorandolo, il carico fiscale e contributivo dell’attività nel suo complesso; tutto questo grazie alla compiacenza di persone con precisi ruoli e di uno staff tecnico, formato da commercialisti, nonché da “prestanomi”, tra cui un avvocato, regolarmente stipendiati dal gruppo.