I fatti risalgono allo scorso 22 agosto, quando in piazza Garibaldi, nel gruppo di giovani che abitualmente si ritrovano sotto i portici davanti alla banca, scoppia una lite tra alcune ragazze, alla quale assiste incuriosito il resto della compagnia.
Nella calca degli “spettatori” una quindicenne subisce una spinta e, voltatasi, si accorge che l’autore è un ragazzo nordafricano, che in una mano ha il suo cellulare, evidentemente sfilatole dalla tasca posteriore dei pantaloni, e con l’altra tiene al guinzaglio un cane di piccola taglia.
Alla richiesta di restituirle il telefonino, il ragazzo si gira e fugge correndo.
La volante intervenuta si mette alla ricerca del giovane e si imbatte in una ragazza con al guinzaglio un cane identico a quello del malvivente.
Interrogata, la giovane spiega che il cane le è stato affidato immediatamente prima da un conoscente, del quale sa solo il nome, che le ha chiesto di custodirglielo per pochi giorni e si è poi allontanato in fretta e furia.
Il giorno dopo la stessa ragazza, custode del cane del rapinatore, riferisce ai poliziotti di essere stata contattata da un coetaneo che le aveva detto di essere stato a sua volta incaricato dal proprietario di prendere in consegna il quadrupede e di restituirglielo; coetaneo che viene immediatamente convocato in Commissariato e interrogato sul padrone del cane.
Il giovane, dimostrandosi reticente e con ciò guadagnandosi una denuncia per favoreggiamento personale, ammette unicamente di aver restituito l’animale al proprietario, incontrato in stazione a Busto, ma di non sapere nulla di lui.
Al posto del giovane, tuttavia, parla il suo cellulare, sul quale sono memorizzati numerosi messaggi che confermano il rapporto di conoscenza tra i due e permettono l’identificazione e la denuncia del rapinatore.
Ieri mattina gli Agenti del Commissariato sono andati a casa del marocchino diciottenne con precedenti di polizia, che risiede con la famiglia in un comune ai confini con il capoluogo, dove hanno recuperato il cellulare rapinato tre mesi prima.